I giorni 9-10-11 Febbraio si è svolta la MILANO TATTOO CONVENTION e come ogni anno il THE TATTOO SHOP era presente con uno stand tutto a tema Old Style , due banner realizzati a mano e tanti flash originali realizzati per l’ occasione. Con qualche appuntamento e qualche walk-in, sono stati tre giorni faticosi ma anche divertenti, abbiamo incontrato tanti amici della scena milanese, italiana ed internazionale. Il livello della convention di Milano è sempre alto e rimane una delle più importanti e significative in europa. Purtroppo sono ormai tantissime le convention organizzate in qualche modo sul territorio europeo ma quelle veramente valide si contano sulle dita di una mano. Prossimo appuntamento la Bristol Tattoo Convention, alla quale il TTS non può assolutamente mancare. Un ringraziamento infine a chi organizza da 23 anni la Milano Tattoo Convention e sopratutto alle centinaia di appassionati che vi hanno partecipato.
VENERDI SABATO E DOMENICA 9-10-11 febbraio saremo presenti alla MILANO TATTOO CONVENTION, lo studio resterà chiuso ma per qualsiasi informazione scrivete pure a: info@thetattooshop.it
WORK IN PROGRESS on Paul. Il tatuaggio deve essere completato con sfumature nero/grigio e successivamente colorato. I tatuaggi di queste dimensioni richiedono un certo impegno, non solo per chi li esegue ma anche per il cliente. Le sedute devono essere fatte con frequenza di un mese l’ una all’ altra, per non perdere ritmo ed ispirazione.L’idea in questo caso, per quanto riguarda il soggetto è di Paul. Il disegno è di Daniele, fatto appositamente per il cliente.
La rondine, un classico tatuaggio marinaro, anche simbolo di famiglia.
Frase scritta in greco, con un font grafico.
Il Cristo sofferente è un classico del tatuaggio tradizionale.
“Ciò che non mi uccide, mi rende più forte”
La rosa, un altra icona del tatuaggio tradizionale, con l’ aggiunta del numero 6, idea e significato del cliente.
Eric Schwartz segue l’estetica del tatuaggio “black&grey” dalla prigione al mainstream.
Tracciando l’albero genealogico di un tipo di arte del tatuaggio alle sue radici nelle carceri e in altri luoghi di malaffare, la Tattoo Nation diEric Schwartz si rivela una storia più seria del previsto, trascorrendo molto tempo in una leggera sociologia prima di mettere il suo corpo incredibilmente intricato arte sullo schermo.Il faccia a faccia con i nonni del tatuaggio “nero e grigio” rende il doc interessante anche per i non fanatici, comunque frequentatori di convention e lettori di riviste del settore.
I praticanti più anziani intervistati qui hanno avuto il loro inizio quando l’inchiostro permanente su una persona era ancora illegale.Loro (e il narratore Corey Miller , di LA Ink , che è molto meno impegnato in questo ruolo che come intervistato) descrivono quanto fosse difficile trovare un professionista allora, e raccontano di punti caldi come Pike a Long Beach, in California, dove un afflusso di marinai potrebbe tenere un negozio di tatuaggi aperto 24 ore su 24 per giorni.
Se l’attrezzatura utilizzata era rudimentale, era molto più vecchia rispetto a quella dei carri armati.Schwartz offre un retroscena sufficiente sulla cultura Pachuco per spiegare perché i prigionieri latinoamericani erano particolarmente disposti a sopportare la dolorosa procedura a mano libera usata nelle carceri e ci introduce a Freddy Negrete , la cui prima macchina illecita fu da lui creata usando un motorino di un registratore audio e corde per chitarra .
Mentre gli interpreti del tatuaggio anglosassone come Ed Hardy e “Goodtime” Charlie Cartwright già lavoravano in negozi sulla buona strada di diventare leggendari, Negrete e altri stavano sviluppando un’estetica “fine line” (usando un solo ago per necessità, mentre le macchine commerciali usate tra tre e sette aghi contemporaneamente) che i professionisti finirono per imitare.
Schwartz mostra come i due campi si siano fusi, cercando sempre di migliorare il livello di dettaglio nei nuovi progetti e offre molti buoni esempi dell’evoluzione dello stile monocromatico.Sebbene Tattooland di East LA occupi il posto più importante in questa narrativa, il film allarga l’ obbiettivo anche su altri soggetti – Mark Mahoney , artista delle star;David Oropeza , un collezionista il cui torso coperto di inchiostro mostra come piccole immagini possono essere messe insieme per un impatto drammatico;e Danny Trejo (sorprendentemente, l’unico attore qui), che si vede portare sua figlia per il suo ultimo tatuaggio.
Per il 23° anno consecutivo, il TTS con Daniele Carlotti e Mino Luchena sarà presente alla Milano Tattoo Convention assieme ad altri 250 tatuatori di fama internazionale. Per chi volesse tatuarsi alla convention sono aperte le prenotazioni. Scrivere a info@thetattooshop.it o telefonare in negozio (0039) 02 8372 993.